Le sentenze dei giudici richiedono tempo, competenza, equilibrio e soprattutto onestà, ma certe sentenze hanno un iter travagliato e richiedono ai magistrati tanta pazienza, inventiva, travaglio interiore e molto lavoro cerebrale. Purtroppo, però, se certi giudici speciali, come quelli del C.d.S. commettono degli errori ponendosi con le loro decisioni al di fuori o al di sopra della Legge, non sono perseguibili, perché il ricorso in Cassazione contro il C.d.S. è previsto soltanto per motivi giurisdizionali o per “denegata giustizia”. Ma quando si configura la denegata giustizia? E chi lo stabilisce?
Le sentenze vanno accettate, e spesso subite, ma a volte anche le sentenze inappellabili sono modificabili nel corso della loro esecuzione e, in ogni caso, possono essere commentate. Io ho deciso di commentare una sentenza metamorfica del C.d.S,. perché rivela l’impegno di certi magistrati a perseguire i loro obiettivi di giustizia in modo lineare e conseguente, con alcune mie riflessioni che comunicherò settimanalmente.
Vittorio Pratola
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