LA VITA

3° parte

   La vita psichica è un processo dinamico e complesso in cui stati d’animo diversi, e di intensità continuamente variabile, si susseguono, si alternano, si contrappongono, coesistono contraddittoriamente, si rincorrono insieme ai processi astrattivi della mente.  L’affermazione di sé è una costante della vita psichica, anche quando sembra volersi annullare all’esterno di sé, in un processo di negazione, di nullità, di fuga dalla propria intimità, che riappare prepotentemente nei momenti di ripiegamento su se stesso, di chiusura al mondo esterno e agli altri.  Gli stati d’animo restano strettamente connessi e operanti con quella funzionalità che sembra costituire il pensiero.  Certezza e dubbio, orgoglio e timore, speranza e sconforto, in una parola il mondo dell’affettività, costituiscono la trama di quella unità su cui galleggia il pensiero che non può essere senza di essi e che non si riduce ad essi. 

   La vita psichica si manifesta, anzi coincide, con il comportamento:  apertura e disponibilità all’ambiente o chiusura e riduzione a quelle relazioni che costituiscono il nucleo originario della soggettività.  Quanto più la sintesi dinamica dell’io risulta da una molteplicità ricca  di relazioni, tanto più l’individuo è disponibile all’ambiente, ad accogliere cioè nuove sollecitazioni e ad integrarle nella sua dimensione dinamica.  Sul piano sociale l’apertura all’ambiente è la tolleranza, il rispetto dell’altro ma anche la curiosità e la meraviglia, scoperta e assimilazione in sé di orizzonti nuovi e diversi. Quando l’attività psichica si riduce ad una rielaborazione ripetitiva delle stesse relazioni, senza che esse si rinnovino grazie ad altre relazioni, si determina la chiusura in sé, il rifiuto di ogni contributo dall’esterno.  Sul piano sociale la chiusura all’ambiente  diventa intolleranza, violenza nei confronti degli altri, egoistica affermazione di sé.

   La vita non nasce con l’individuo ma continua in lui, nel suo processo di arricchimento e di individualizzazione, acquistando un significato ed un valore che vanno al di là dell’individuo stesso.

   L’individuo nasce con un nucleo sintetizzato di relazioni, potenzialmente capace di attivarsi e di svolgersi:  è il primo dei due termini che costituiscono ogni possibile relazione.  Dalle origini ancestrali della vita, egli trova in sé, alla nascita, una concentrazione dei processi psichici dei suoi predecessori, conservati e sintetizzati in un nucleo capace di attivarsi  nelle funzioni già sperimentate e ormai costitutive, ma soprattutto, se ci sono le condizioni necessarie, di trasformarsi, di arricchirsi con ciò che altri individui  gli possono trasmettere.  E’ il corrispettivo di quanto la scienza umana ha rilevato a livello fisiologico.  Il codice genetico di ogni essere umano è originale, unico e irripetibile, ma è anche il concentrato dei codici genetici di coloro da cui discende.  Il passato fisiologico si rinnova e si conserva dal passato nel presente. Altrettanto, a livello psichico, l’istinto conserva e fornisce, al momento necessario, comportamenti che sono stati acquisiti dai nostri antenati e che ormai sono scritti in ciascuno di noi in maniera indelebile.  Il nucleo fondamentale della vita psichica non può non essere allo stesso modo derivato, energia psichica potenziale che nell’individuo e grazie all’individuo, può divenire cinetica, può crescere, diversificarsi, modificarsi, in una parola, essere vita, la vita degli uomini.

  La vita corporea è uno dei tramiti indispensabili per quella psichica, perché anche la vita psichica di altri individui si riceve attraverso di essa e nello stesso tempo si trasmette la propria, permettendo quel processo dinamico di trasformazione e di arricchimento in cui consiste la VITA

   L’universo è energia, un’energia che si espande, secondo la teoria di Einstein.  Tante forme di energia si manifestano nella natura secondo leggi note e studiate dalla scienza.  Altre forme dell’energia mostrano la loro presenza ma non rivelano la loro natura.  Certamente ne esistono altre che non si rivelano alla consapevolezza umana ma che costituiscono l’universo.  Pensiamo ad esempio all’energia dei buchi neri di cui non si conoscono né gli effetti, né la natura, né la potenza, né il modo di essere, in quanto non è possibile registrarla in qualche maniera. Lo stesso spazio, se veramente si espande, come afferma la teoria di Einstein, è una forma di energia.  Il vuoto, lo spazio vuoto, non esiste, proprio perché è sempre energia.  Altrettanto vale per il tempo.

 La vita è una forma di energia?

   Se pensiamo che ci sono manifestazioni del pensiero che sottintendono una forma di energia capace di trasformarsi in energia cinetica, in calore, in forza ipnotica, la risposta è si.  Il pensiero è costitutivo della dimensione psichica dell’uomo e la forza del pensiero può tradursi nella levitazione dei corpi, nell’inibizione della sensibilità di altri uomini, può provocare allucinazioni e stati di trance.  La stessa pranoterapia è data dalla trasformazione dell’energia del pensiero in calore.  E la casistica è notevole.  

   Già con il Cristianesimo il pensiero è considerato energia creativa.  Nel Prologo al Quarto Vangelo,  Giovanni scrive:  In principio era il Verbo … e il Verbo era Dio …tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.  In lui era la vita. 

   Il termine latino verbo traduceva il termine greco logos che indicava la razionalità che, a sua volta, coincideva con il pensiero.  E’ dal pensiero che deriva il creato che è razionale, perché  è il pensiero o, meglio, è il pensato.   Principio della realtà è il pensiero che si trasforma, creando, nella varietà dell’universo.

   La vita è energia psichica che si esplica, si rinnova, si arricchisce, è la vita psichica dell’essere vivente.

Pratola Vittorio

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