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3. GIUSTIZIA E TOLLERANZA
Il C.d.S. sentenzia ed ordina all’Amministrazione di eseguire la sentenza. L’ordine arriva nelle stanze dove ferve un lavoro frenetico, dove i faldoni si sovrappongono sulle scrivanie degli impiegati e ancor più dei dirigenti ma, per oltre sei mesi dalla notifica del cittadino, non trova un posto dove fermarsi.
Il controinteressato, tapino cittadino che non ha altri strumenti per far eseguir la sentenza, rivolge umile istanza al C.d.S. Questi, pur oberato di lavoro, nei tempi oggettivamente necessari, considerando l’enorme mole di lavoro dell’Amministrazione e il suo endemico ritardo nella risoluzione delle pratiche, concede benevolmente altri tre mesi, non ritenendo necessario risarcire il controinteressato delle spese sostenute. Al secondo ordine, dietro istanza del tapino, segue un terzo, con la concessione di un altro mese, anche se questa volta con la nomina di un Commissario ad acta. E così trascorrono anni.
Come è tollerante il C.d.S.!
Vittorio Pratola
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2. GIUSTIZIA E LOGICA
Lo sapete che cosa è un risarcimento? Il risarcimento è reddito di lavoro dipendente.
Con logica stringente e convincente il C.d.S. sancisce, con sentenza inappellabile, che se il tuo diritto ad un contratto di lavoro non ti è riconosciuto, hai diritto ad un risarcimento.
Tale risarcimento corrisponde, o dovrebbe corrispondere, a quanto avresti percepito se ti fosse stato concesso il contratto di lavoro. E quindi è reddito di lavoro dipendente, assoggettabile alle ritenute di legge relative.
E’ molto bello avere un reddito di lavoro dipendente senza un contratto di lavoro e senza lavorare! Purtroppo solo a pochi fortunati è dato di ottenerlo!
La stessa logica (logica viene da logos=razionalità) è stata esercitata nella prima sentenza che modificava quella del TAR. Hai ragione e devi avere il risarcimento del danno patrimoniale, ma siccome hai chiesto anche un risarcimento per danno residenziale e danno pensionistico, riconosciuto dal TAR ma che io non riconosco, ti compenso le spese. Sarebbe come dire: l’Amministrazione ha torto ma, poiché tu hai chiesto troppo, l’Amministrazione ha un po’ di ragione. E così impari e paghi anche le spese che ti sarebbero state rimborsato dal TAR!
Vittorio Pratola
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1. GIUSTIZIA E LINGUA ITALIANA.
Che valore ha il “come” in un contesto del tipo: quanto percepisci come muratore? Sembrerebbe che abbia un valore limitativo (in qualità, in quanto, perché) e invece no. Il C.d.S., con sentenza inappellabile, sancisce che il come ha valore estensivo temporale (quando, mentre, durante), il che significa che, se tu sei carpentiere o sei commerciante di laterizi o, addirittura, vinci alla lotteria, quello che percepisci lo percepisci come muratore.
Più si vive e più si impara. Certo ci voleva il C.d.S. per farci uscire dalla primordiale conoscenza medievale della lingua italiana, con una sentenza inappellabile che fa giurisprudenza e che pertanto legittima anche un’interpretazione semantica e la rende incontrovertibile.
Vittorio Pratola
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IL CITTADINO, LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA E LA DEMOCRAZIA ITALIANA
Le sentenze dei giudici richiedono tempo, competenza, equilibrio e soprattutto onestà, ma certe sentenze hanno un iter travagliato e richiedono ai magistrati tanta pazienza, inventiva, travaglio interiore e molto lavoro cerebrale. Purtroppo, però, se certi giudici speciali, come quelli del C.d.S. commettono degli errori ponendosi con le loro decisioni al di fuori o al di sopra della Legge, non sono perseguibili, perché il ricorso in Cassazione contro il C.d.S. è previsto soltanto per motivi giurisdizionali o per “denegata giustizia”. Ma quando si configura la denegata giustizia? E chi lo stabilisce?
Le sentenze vanno accettate, e spesso subite, ma a volte anche le sentenze inappellabili sono modificabili nel corso della loro esecuzione e, in ogni caso, possono essere commentate. Io ho deciso di commentare una sentenza metamorfica del C.d.S,. perché rivela l’impegno di certi magistrati a perseguire i loro obiettivi di giustizia in modo lineare e conseguente, con alcune mie riflessioni che comunicherò settimanalmente.
Vittorio Pratola